Nel settore bancario italiano, la retribuzione dei dipendenti varia notevolmente in base alla posizione occupata, alla dimensione della banca, alla localizzazione geografica e al ruolo ricoperto all’interno dell’istituto. L’interesse verso le banche che pagano meglio i propri dipendenti nasce dalla crescente attenzione all’equità salariale e alla competitività del settore finanziario, specialmente in un contesto in cui le banche italiane stanno vivendo una fase di forte crescita e solidità finanziaria.
I grandi gruppi bancari e le retribuzioni più elevate
Quando si analizzano le classifiche aggiornate dei compensi bancari in Italia, è doveroso distinguere tra figure apicali, come i dirigenti, e i dipendenti con ruoli amministrativi o di sportello. Secondo i dati del 2025, ai vertici della classifica delle retribuzioni troviamo soprattutto i manager delle grandi banche quotate. Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, risulta essere il dirigente più pagato d’Italia, con un compenso annuo di circa 9,75 milioni di euro, seguito da Alberto Nagel di Mediobanca (5,8 milioni) e Carlo Messina di Intesa Sanpaolo (5,6 milioni). Questi compensi comprendono stipendio base, premi di risultato, stock option e bonus legati alle performance aziendali.
Oltre ai dirigenti, è importante considerare gli stipendi medi degli impiegati bancari. UniCredit e Intesa Sanpaolo sono anche tra i gruppi che investono di più in retribuzioni nel complesso, non solo per i manager ma anche per i quadri direttivi e il personale di filiale. Seguono gruppi come Banco BPM, Banca Popolare di Sondrio, e BPER, che pur essendo meno generosi ai vertici, mantengono comunque stipendi medi superiori alla media del settore.
Stipendi degli impiegati bancari: trend e differenze territoriali
Per quanto concerne i dipendenti di livello base e medio, lo stipendio mensile nel 2025 varia mediamente tra i 1.800 e i 3.200 euro lordi, secondo le tabelle aggiornate e le dinamiche di mercato. In città come Milano e Roma, la retribuzione tende a essere più alta, spinta dalla forte presenza del settore finanziario e dal costo della vita superiore. Nel Nord Italia, le condizioni economiche favorevoli contribuiscono a salari tendenzialmente più robusti rispetto al Sud, dove le opportunità e la crescita del comparto risultano più limitate. Queste differenze territoriali sono strutturali ma vengono in parte compensate dai sistemi di welfare dei singoli gruppi, che cercano di livellare le disparità tramite benefit aggiuntivi e welfare aziendale.
Tra i gruppi con le politiche di welfare e retribuzione più innovative si segnalano anche Banca Mediolanum, FinecoBank e Widiba, che oltre agli stipendi, investono su bonus variabili, premi di produzione e programmi di sviluppo professionale. Questo approccio è particolarmente apprezzato dai dipendenti più giovani e specializzati nell’ambito digitale.
Classifica aggiornata delle principali banche per retribuzione media
Guardando i dati più recenti e le analisi di settore, si può stilare una classifica delle banche in Italia che garantiscono le retribuzioni più elevate, tenendo conto sia degli stipendi dei dirigenti sia dei salari medi degli altri dipendenti:
- UniCredit: leader sia nei compensi dei top manager che negli stipendi dei dipendenti specializzati, con politiche premianti su tutta la filiera interna.
- Intesa Sanpaolo: secondo posto con una retribuzione media molto competitiva e forti investimenti nel welfare e nel benessere aziendale.
- Mediobanca: in crescita per stipendi ai vertici ma significativa anche per le opportunità di carriera e sviluppo interno.
- Banca Mediolanum: apprezzata per sistemi flessibili di retribuzione e bonus di risultato, oltre a benefit eterogenei.
- Banco BPM e FinecoBank: istituti solidi e in espansione, con salari medi in aumento e attenzione alla formazione.
- BPER Banca e Credem: protagoniste tra le banche regionali con stipendi sopra la media e solidità finanziaria.
- Monte dei Paschi di Siena: nonostante le recenti crisi, mantiene un livello di retribuzioni in linea con i grandi gruppi nazionali.
Questa graduatoria tiene conto anche delle performance finanziarie delle banche, della loro presenza internazionale e della capacità di attrarre e trattenere talenti, soprattutto nel comparto tecnologico e digitale.
Ruolo della solidità bancaria e dei benefit aggiuntivi
La solidità finanziaria di una banca influisce direttamente sulle capacità retributive, come dimostrano le classifiche BCE che vedono ai vertici Credem, Banca Mediolanum, Intesa Sanpaolo e Mediobanca, tutte con indicatori di capitale estremamente elevati. Ciò permette di offrire programmi di incentivazione stabile per i dipendenti e di mantenere una struttura salariale equilibrata anche nei momenti di incertezza economica.
Oltre allo stipendio fisso, molte banche offrono una serie di benefit tra cui:
- Bonus annuali e piani di incentivazione legati agli obiettivi di business
- Flessibilità oraria e possibilità di smart working, particolarmente in crescita dopo la pandemia
- Sistemi di welfare integrativo con polizze sanitarie, previdenza complementare e supporto alla conciliazione vita-lavoro
- Opportunità di formazione continua e percorsi di specializzazione, soprattutto nell’ambito fintech e digitale
Questi elementi aggiuntivi sono sempre più rilevanti, a conferma del fatto che la remunerazione totale nel settore bancario non comprende solo lo stipendio base, ma anche numerosi strumenti di incentivazione e valorizzazione del capitale umano.
L’evoluzione del mercato e le prospettive future
Il mercato bancario italiano sta vivendo una trasformazione legata alla digitalizzazione e ai nuovi modelli di servizio, che stanno modificando profondamente la struttura salariale e le priorità retributive. Figure professionali come data analyst, esperti di cyber security, project manager per l’innovazione e specialisti fintech sono oggi tra le più ricercate e meglio pagate, anche in rapporto agli impiegati bancari tradizionali.
In sintesi, UniCredit e Intesa Sanpaolo si confermano in vetta per livelli retributivi sia per i dirigenti sia per i dipendenti di fascia media e alta, seguiti da Mediobanca, Banca Mediolanum e dagli altri grandi gruppi che investono sulla crescita interna e sulla formazione continua. Le disparità territoriali permangono, ma vengono sempre più colmate da benefit personalizzati e nuovi strumenti di welfare aziendale. Guardando al futuro, chi saprà investire sulla valorizzazione del talento e sull’innovazione digitale sarà destinato a mantenere posizioni di leadership anche nella classifica delle banche che pagano meglio in Italia, in uno scenario sempre più competitivo e globalizzato, come conferma anche la storia dei grandi istituti bancari europei.